1154. «Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti»

La semina del mattino

1154. «Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti» (Ger 1,19).

Le esperienze ed i tratti biblici che si riferiscono a singoli individui, spesso si ritrovano disseminati nelle pagine dell’intera Scrittura. La vicenda umana di Geremia, profeta scomodo, chiamato da Dio ad annunziare verità assordanti e contrastanti il modo di vedere e di agire del popolo di Israele, si rispecchia nella vita e nella testimonianza cruenta del martirio di S. Giovanni Battista. Chiamato da Dio sin dal seno materno ad essere il precursore di Cristo nella vita e nella morte, coraggioso annunziatore di verità scomode agli occhi dei potenti, fu reso «una colonna di ferro e un muro di bronzo» dinanzi ai detrattori della legge morale, a partire dal re Erode Antipa imprudente ed impudente adultero, dalla sua concubina, la cognata Erodiade e dalla garrula Salomè innocente ed ardita interprete del ballo e del desiderio della perfida madre di volere sopra un vassoio la testa di Giovanni, come premio della sua apprezzata danza. L’evangelista Marco descrive i particolari della sua «Decollatio», la decapitazione nel carcere del Macheronte sulle sponde del Mar Morto, a seguito delle invettive indirizzate ai reali ed in particolare nei confronti di Erodiade moglie intrusa del re e già moglie di suo fratello. Fu messa a tacere per sempre la voce scomoda ed ingombrante del novello Elia, ma non quella della retta coscienza morale. Oggi, come ieri, essa necessita di coraggiosi ed intrepidi banditori della verità, difensori impavidi della moralità nelle moderne corti familiari e sociali dove, in nome della libertà di pensiero e di azioni, uomini e donne mettono con facilità sotto i piedi la legge naturale e morale infischiandosene di tutto e di tutti, anzi vantandosi di cose di cui ci si dovrebbe solo vergognare. Auguri a coloro, uomini e donne che eventualmente festeggiano oggi il loro onomastico. P. Angelo Sardone