1151. «Sarà tuo consolatore e sostegno della tua vecchiaia. Lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli!»

La semina del mattino
1151. «Sarà tuo consolatore e sostegno della tua vecchiaia. Lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli!» (Rt 4,15).

La vicenda umana di Rut, la moabita che aveva scelto di seguire sua suocera nella terra di Giuda, ha risvolti molto belli carichi di sentimenti ed insegnamenti. Giunta in un campo a spigolare, incontra Booz, ricco parente di Noemi che da lei stessa aveva sentito parlare del gesto straordinario che aveva compiuto e dell’affetto e devozione manifestati nei confronti della suocera. Booz non solo la favorisce concedendole di raccogliere quello che vuole e di accedere liberamente ai servizi delle sue serve, ma la sposa e da lei ha un figlio che chiama Obed. La sorte di questo figlio sarà grandiosa perché proprio da lui nascerà Iesse, il padre di Davide. Come era consuetudine, il bambino fu portato a Noemi che se lo pose sul grembo e gli fece da nutrice. Le donne poi, accorse alla casa, benedicevano il Signore vedendo in quel gesto il segno del riscatto dalla morte del figlio e dalla mancanza fino allora di discendenza. Esaltavano festanti il ruolo di quel bambino come consolatore della sventura della perdita del figlio ed il sostegno che ne avrebbe ricavato per la sua vecchiaia. Molto interessante è il passaggio che qualifica ulteriormente il ruolo di Rut, la nuora, che ama profondamente la suocera e che per lei vale più di sette figli. Sicuramente si tratta di storie ed atteggiamenti di altri tempi segnati dalla Provvidenza di Dio in vista della realizzazione del suo progetto di amore che porta a Cristo, il figlio nato da Maria con la paternità giuridica di Giuseppe discendente di Davide. Voglia il Signore che ancora oggi si realizzino storie simili che esaltano la grandezza e la bellezza dei rapporti familiari tante volte segnati purtroppo dall’egoismo e dal potere pecuniario. P. Angelo Sardone