1126. «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità»

La semina del mattino
1126. «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità» (Es 34,9).

Nonostante la colpa grave del popolo, Dio rinnova la sua alleanza. La mediazione solerte di Mosè e la sua obbedienza a Jahwé causa nuovamente il dono della legge incisa su tavole di pietra come le prime. L’esperienza mistica del grande condottiero d’Israele si è riverberata nel corso dei secoli nella vita della Chiesa e nei Santi. Oggi si fa memoria di un illustre santo che compendia in sé elementi diversi che costituiscono il cammino di perfezione e di santificazione: l’amore all’Eucaristia (celebri le Visite al SS.mo Sacramento), l’amore a Maria, la predicazione delle missioni popolari, lo sviluppo dello studio della teologia morale e la sua retta applicazione alla vita cristiana, la musica a servizio del popolo di Dio (si devono a lui il Tu scendi dalle stelle, Quando nascette Ninno). Si tratta di S. Alfonso M. de’ Liguori, (1696-1787), nobile napoletano, dotto avvocato che, dopo una cocente delusione in un processo dominato dalla falsità, si dedicò completamente al Signore divenendo sacerdote e svolgendo il suo ministero nei quartieri più poveri di Napoli. Con alcuni compagni fondò la Congregazione del SS. Salvatore, i Redentoristi. Il 1760 fu nominato vescovo di Sant’Agata de’ Goti e governò la sua diocesi con dedizione, fino alla morte. È sepolto a Pagani (Sa) nell’omonima chiesa annessa al convento fondato nel 1743. S. Annibale M. Di Francia, di origine napoletana per via della mamma, era grandemente devoto di S. Alfonso e più volte fece gli esercizi spirituali nella Casa di Pagani, assorbendo dal Santo le grandi sue devozioni, eucaristica e mariana. P. Angelo Sardone