1098. «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!»

La semina del mattino
1098. «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!» (Gn 19,17).

Lot, il nipote di Abramo, dopo la separazione dallo zio, abitava nelle zone di Sodoma e Gomorra nei pressi del Mar Morto. Queste due città non brillavano affatto a causa del peccato troppo grave ed il grido molto grande che si elevava al cielo. Dio che aveva preso la decisione di distruggerle entrambe, colloquia con Abramo mentre due Angeli vi si dirigono. Non basta l’intercessione del grande patriarca a fermare il castigo di Dio, accentuatosi anche col fatto che, appena entrati nella città di Sodoma, i due angeli, ospiti di Lot, subirono da parte degli uomini il tentativo di essere violentati. Proprio da questo episodio prende il nome il vizio contro natura della sodomia. Lot imbarazzato e cosciente della turpe malvagità che stava per compiersi perorò la causa dei suoi ospiti, mettendo a disposizione le sue due figlie perché potessero fare loro quello che volevano. Ma i propositi di quegli uomini, corrotti nel male, erano di abusare dei due angeli che invece trassero dentro casa Lot e con un abbaglio accecante colpirono i malintenzionati. Sul punto di distruggere il luogo pregarono caldamente Lot di prendere moglie e figli e scappare verso le montagne per non essere travolti dalla catastrofe che stava per abbattersi. La storia biblica racconta che in effetti scapparono e la moglie di Lot, forse presa da curiosità, si voltò indietro a guardare quello che succedeva e divenne una statua di sale. Questa tradizione viene riferita anche in altri passi biblici. Oggi non si parla più di queste cose turpi perché sembra che tutto debba essere possibile e sperimentabile, in nome dei diritti civili che esigono che tutti vivano nella piena libertà anche di scegliere se essere maschio o femmina, con tutte le conseguenze sociali, morali e spirituali. P. Angelo Sardone