1097. «Siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti»

La semina del mattino
1097. «Siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti» (Ef 2,19).

Alla grande famiglia cristiana che ha Dio come capo ed il mondo come patria, appartengono i Santi. Essi sono familiari di Dio perché hanno con Lui un rapporto intimo e profondo di amore. La Chiesa, infatti, abbraccia i cristiani sulla terra e gli Angeli e i Santi in cielo. A questa categoria appartiene l’apostolo S. Tommaso. La sua identità si specifica innanzitutto dal suo nome che significa «gemello». Nei testi evangelici appare come una persona molto realista, talora anche in un certo senso pessimista ma comunque fedele seguace di Gesù. Vuole giustamente sapere dove andare, cosa fare. Il momento più significativo della sua storia è collocato dopo la risurrezione di Cristo, quando emerge con vigore la sua incredulità dinanzi a questo evento ed il desiderio vivo di vedere e di toccare con mano. Ma è anche l’uomo della fede. Si deve proprio a lui la mirabile espressione «Signore mio e Dio mio», sintesi perfetta della resa umana e del riconoscimento del mistero dell’uomo-Dio. Della sua nascita e della sua morte non si sa nulla. La tradizione cristiana lo vuole evangelizzatore dell’India meridionale dove avrebbe subito il martirio e legge gli scritti apocrifi detti «Atti di Tommaso». La sua testimonianza indica come dinanzi alle ragioni, alle cose di fede ed alle inquietudini giornaliere della vita, occorra conoscere, comprendere, verificare di persona per giungere poi a dare una piena adesione. La prova dei sensi, come dice papa Francesco, viene superata con l’accoglienza umile del Signore che si rivela nelle ferite della umanità e nella sua controversa storia di rifiuto ed accettazione del mistero. Auguri a tutti coloro che portano nome Tommaso, perché esprimano con coerenza la scelta di vita e di fede. P. Angelo Sardone