1003. «Il Signore ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori»

La semina del mattino
1003. «Il Signore ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori» (Ger 20,13).

Spesso nel Vecchio Testamento alcune immagini, segni e persone sono prospettiche. In chiave di lettura particolare tanti elementi possono essere visti in riferimento a Gesù. La vicenda umana del profeta Geremia si accosta tanto anche alla passione di Cristo evidenziando tratti significativi proposti da Dio a modello ed insegnamento. Sono note le cosiddette «confessioni» del profeta, con le quali egli proclama la vittoria di Jahwé sulle sue paure ed i suoi dolori ed ammette di essere stato letteralmente sedotto dalla profondità e dalla consistenza del suo amore. Le vicissitudini dolorose della sua vita sono determinate dal vigoroso e talora scostante messaggio di cui è portatore. La gente lo schiva perché non solo parla con chiarezza, ma annunzia solo sventure. La verità è che in quel tempo ed in quella situazione particolare di tristezza di un popolo che si stava allontanando da Dio, le parole avevano il loro peso di evidenza e lo rendevano inviso a chi invece voleva sentirsi dire parole melliflue. Tuttavia l’intervento di Dio è sempre efficace: libera la vita di chi è povero e vittima dei soprusi e dei giudizi della gente e dei malfattori e dona quel conforto indispensabile per continuare ad andare avanti. Gesù ha condensato nella sua passione le sofferenze e le vicende del mondo intero portando sulle sue spalle i dolori di coloro che sono vittime di calunnie, soprusi e vivono ogni giorno la loro via crucis sotto il peso di una croce che diventa sempre più grave. La libertà interiore, anche in mezzo a tante difficoltà, fa crescere la forza di sopportare e di andare avanti. P. Angelo Sardone