2089. «Tu sei sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchisedek»

La semina del mattino

2089. «Tu sei sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchisedek» (Sal 109,4).

Questo ritornello che ogni giorno risuona dolcemente nella mia mente e nel mio cuore, lo sento particolarmente vibrante ed intenso nella giornata odierna. Proprio come oggi, il 30 agosto 1980, mons. Salvatore Isgrò di f.m. nella cattedrale di Altamura mi consacrava sacerdote per sempre. Sono passati 45 anni di grazia immensa ed intenso ministero pastorale ed apostolato carismatico. Si coronava così il sogno coltivato sin da bambino, quando, chierichetto nella parrocchia del Carmine ad Altamura, sotto lo sguardo attento del mio parroco, il beneamato don Michele Gesualdo e con l’appoggio incondizionato dei miei genitori, all’età di 11 anni intrapreso il cammino nella Scuola Apostolica dei Rogazionisti a Trani. I tanti miei formatori sia Rogazionisti che sacerdoti diocesani, i tanti laici, giovani ed adulti, contribuirono a guidare e sostenere il cammino ed il raggiungimento della meta. Quel giorno rimane sacro ed indimenticabile! Ricordo il suono spiegato dell’organo e le voci angeliche delle monache di S. Chiara che intonarono il Magnificat mentre partiva la processione dalla chiesa del monastero. Sono impressi nel cuore i volti raggianti di luce e di gioia delle tantissime persone che affollavano la basilica cattedrale, i circa cinquanta concelebranti tra confratelli e sacerdoti diocesani, i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, i parenti ed amici, la mia zia Sr. Albina e le suore Figlie del Divino Zelo, il coro, i giovani, ragazzi e famiglie provenienti da Grottaferrata (Roma) per partecipare all’evento. Quella gioia e quell’entusiasmo sono vivi ed intatti nel mio cuore nonostante siano passati tanti anni e tante persone, a cominciare dai miei genitori, non sono più tra i vivi. È passato il tempo, son cresciuto dentro, Dio mi ha donato un mondo dai confini estesi, e mi ha messo in via a portar la gioia, me l’ha scritto in cuore un segno: il Rogate, dono per la Chiesa intera, profezia e voce delle plebi abiette, che domanda al cielo operai fidati sacerdoti santi nel mondo intero! Se puoi, ringrazia con me il Signore per questo grande dono che, senza mio merito mi ha dato, e nel quale sei coinvolto anche tu per la fraternità, l’amicizia che ci lega e la condivisione degli ideali di vita cristiana e di apostolato rogazionista. P. Angelo Sardone