La semina del mattino
2054. «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!» (Es 24,3).
Così l’intero popolo d’Israele rispose a Mosè a conclusione dell’Alleanza con Dio sul Sinai. Così hanno risposto in tutta la loro vita Gioacchino ed Anna, due santi vegliardi che si collocano a cavallo tra il vecchio e nuovo Testamento e dei quali si celebra oggi la memoria liturgica. Sono i genitori di Maria, la madre di Gesù, i nonni di Gesù. Anna era forse sorella di Esmeria, madre di Elisabetta. Gioacchino è uomo virtuoso e molto ricco della stirpe di Davide. Le loro vicende biografiche non sono contenute nella Sacra Scrittura, ma riportate nei cosiddetti “vangeli apocrifi” il Protovangelo di Giacomo e il vangelo dello Pseudo-Matteo. In essi si narra che erano entrambi avanzati in età, timorati di Dio e desideravano un figlio. Il Signore guardò questa loro umiliazione, soprattutto quando Gioacchino fu redarguito da un sacerdote per non avere figli, ascoltò la loro voce e tramite un suo Angelo apparve all’uno e l’altra assicurandoli del dono che avrebbero ricevuto dal Signore. Nacque una bellissima bambina alla quale imposero il nome di Maria, cioè «amata da Dio». Attorno a loro, soprattutto ad Anna, si è sviluppata una significativa devozione in mezzo al popolo cristiano e, particolarmente, tra le partorienti che la invocano per avere un parto felice, un figlio sano e tanto latte per poterlo alimentare. La tradizione cristiana, attraverso le voci dei Padri della Chiesa ne ha esaltato il ruolo, l’identità ed il debito che l’intera umanità ha nei loro confronti, definendoli «coppia felice, coppia beata, senza macchia, coppia castissima» (S. Giovanni Damasceno). La Chiesa riconosce questa loro dignità e celebra la quarta domenica di luglio la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, per ricordare il dono della vecchiaia e della fede da loro trasmessa alle nuove generazioni. Auguri a tutti coloro che portano i loro nomi. P. Angelo Sardone