La semina del mattino
2030. «La Divina Trionfatrice». Nella Tradizione Rogazionista, avviata da S. Annibale Maria Di Francia, il giorno 2 luglio, subito dopo la memoria eucaristica del 1° luglio, è consacrato alla memoria di Maria Santissima. Sin dal 1887, analogamente a quello che avveniva per Gesù Eucaristia, ella era salutata anno per anno con un nuovo titolo, le era dedicato un inno e spesso era ricordata e celebrata nei discorsetti eucaristici che lo stesso Fondatore scriveva e faceva leggere ai ragazzi che si improvvisavano oratori. I titoli che egli conferì a Maria, analogamente a quanto avvenne per Gesù Eucaristia, sono 40, fino alla sua morte, il 1927. Per gli ultimi dieci anni, fino al compimento del 50° anno, provvide il suo successore P. Francesco Vitale a continuare la tradizione. Il 1936 Gesù fu salutato col titolo di «Divino Trionfatore». P. Vitale, pertanto, anche a Maria diede il titolo di Divina Trionfatrice epiteto col quale da allora viene sempre ricordata. Nel santuario di Sant’Antonio a Messina, ora basilica minore, è esposta una tela molto grande realizzata con stile moderno da Enzo Liberti, ex allievo rogazionista che, quasi a specchio con quella di Gesù Divino Trionfatore di Mario Barberis, in uno scenario singolare che riproduce il Quartiere Avignone di Messina, riporta al centro, austera e slanciata, la figura della Madonna Divina Trionfatrice. Oggi è per noi figli e figlie di S. Annibale giornata mariana, come lo è qui a Matera, città di Maria, dove attualmente risiedo, per la singolare e nota festa della «Madonna della Bruna» che richiama numerosi visitatori e turisti, ma soprattutto costituisce per gli abitanti un orgoglio spirituale e devozionale. Il carro artistico realizzato in cartapesta e portato in processione solenne, viene distrutto nella tarda nottata. Il folklore si unisce così alla manifestazione gioiosa di fede e di devozione del popolo cristiano verso la Santa Vergine Maria. P. Angelo Sardone