Sintesi liturgica.
IIª domenica di Pasqua, o della Divina Misericordia.
A Gerusalemme, il periodo successivo alla Pasqua, è corredato da prodigi e segni operati dagli Apostoli, in particolare da Pietro, verso ammalati e persone tormentate da spiriti impuri, provenienti da diverse parti. La sintesi dei fatti accaduti dopo la Risurrezione, secondo l’evangelista Giovanni, riferisce le apparizioni di Gesù nel Cenacolo agli Apostoli, assente Tommaso, col saluto di pace, il suo mostrarsi col corpo segnato dalle stimmate e dal costato aperto, il dono dello Spirito Santo, l’autorità concessa di rimettere i peccati e l’invio missionario. Otto giorni dopo Gesù riappare nel Cenacolo per rinsaldare nella fede l’incredulo Tommaso che cede all’evidenza e proclama la grandiosa professione di fede: «Signore mio e Dio mio!». La fede nella risurrezione è garanzia di vita nel suo Nome. A Giovanni confinato nell’isola di Patmos nell’Egeo, dominato dallo Spirito, lo stesso Cristo ingiunge di vedere, scrivere in un libro ciò che vede e vedrà e trasmetterlo alle sette Chiese dell’Asia. È il Signore stesso che parla, il Primo e l’Ultimo, il Vivente che possiede le chiavi della morte e degli inferi. Per volere di S. Giovanni Paolo II si celebra oggi la Festa della Divina Misericordia. P. Angelo Sardone