FAMIGLIE ROG ATRIPALDA

Il percorso formativo, che abbiamo deciso di intraprendere in questo anno particolare, sulla base delle indicazioni dei nostri Presidenti nazionali, Angela e Nunzio Zarigno, è il tentativo di leggere insieme, come singoli e come famiglie, il tempo che siamo chiamati a vivere senza rinunciare alla speranza.

Anche in questo tempo di pandemia, infatti, le ferite possono diventare feritoie, cioè finestre che si spalancano verso l’interno, ma anche verso l’esterno del mondo. Esse richiamano il significato originario della crisi, cioè del passaggio di vita, che non allude soltanto ad esperienze negative, ma indica anche opportunità.

Questo tempo, che è una crisi, è comunque tempo gravido, non inutile. Avvertiamo tutti la pesantezza di quanto è avvenuto ed ancora è in corso d’opera. Nelle nostre comunità, siamo presi dal desiderio di colmare i vuoti, dalla paura di perdere qualcosa che non potremo mai recuperare.

Tutti stiamo vivendo il passaggio da una pastorale ingolfata al suo esatto contrario, ridotta al minimo possibile. E viviamo tutto questo con un senso di disagio, perché è una situazione inedita, destabilizzante a volte. Se leggiamo questo tempo secondo l’immagine della feritoia e della crisi nel suo senso originario, è possibile immaginarlo come una reale opportunità.

Questo tempo ha rotto ogni nostra sicurezza e previsione: è un tempo vocazionale.

La vita delle persone ci sta parlando in maniera altisonante, quasi fosse un appello: è dalla vita che dobbiamo ripartire. Questo tempo ci chiede una rivisitazione del nostro linguaggio, un annuncio di gioia che tiene indissolubilmente unite le parole di Dio e le parole umane. “Il primo e secondo annuncio chiedono alla catechesi di imparare il linguaggio della vita, di considerare la vita umana come l’alfabeto di Dio. Chiede, in fin dei conti, di uscire dal sacro e di tornare a dare carne alla Parola che si è fatta carne.
Entrare nella vita delle persone, abitarla con passione, compassione e speranza è la più alta attività cristiana che possiamo mettere in atto. La sacralità della vita viene dalla sua vulnerabilità, dalle sue ferite. (fr. Enzo Biemmi)

TEMI

“ CHIAMATI A VIVERE QUESTO TEMPO: SULLA STRADA DELLA FELICITÀ .”

Novembre – Dal rumore al Silenzio: “Che fai qui, Elia?” ( 1 Re 19, 9-18)

Dicembre – Dalla chiusura al Dialogo: “Dammi da bere!” (Gv 4,5-42)

Gennaio – Dalla diffidenza alla Fiducia: “Come mi conosci?” (Gv 1,43-51)

Febbraio – Dall’isolamento alla Relazione: “Erano chiuse le porte per timore” (Gv 20,19-21) “Venite mangiare” (Gv 21,1-14)

Marzo – Dalla rabbia al Perdono: “Ora dunque venite, uccidiamolo” (Gen 37,12-35) “I miei fratelli…sono venuti da me” (Gen 46,28-34)

Aprile – Dalla disperazione alla Speranza: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” (Mc 4,35-41)

Maggio – Dalla tristezza alla Felicità: “Donna, perché piangi?” (Gv 20,11-18)

Gli incontri mensili saranno un vero proprio ESODO interiore, per provare a leggere questo tempo e a trasformare le proprie ferite, personali e familiari, in feritoie, attraverso la meditazione del Vangelo e la sua lettura incarnata nella vita di ciascuno, con un eventuale approfondimento psicologico e culturale. Ogni incontro potrà avere una struttura diversa, non trascurando di inserire elementi propri della spiritualità rogazionista, ma cercando di rinnovare metodi e linguaggi comunicativi: la visione di un video, l’analisi di un’opera d’arte, il coinvolgimento di esperti e relatori diversi, anche on line, la testimonianza di coppie cristiane, dando importanza al momento di riflessione personale e coniugale, insieme alla condivisione in gruppo.