Venerdì santo

Venerdì santo, commemorazione della morte di Gesù. Oggi la Chiesa non celebra l’Eucaristia: la Parola di Dio, la preghiera universale, l’adorazione della Croce e la distribuzione dell’Eucaristia consacrata il giovedì santo, costituiscono i momenti della solenne azione liturgica. Si dispiega davanti nostri occhi il grande libro della croce. La passione di Gesù, ha il suo culmine nel mistero doloroso della sua morte, vera e gloriosa esaltazione del servo di Jawhè, uomo dei dolori, sfigurato, caricato dei nostri peccati e delle nostre iniquità, senza apparenza né bellezza, disprezzato e reietto dagli uomini, sepolto tra gli empi. Sommo sacerdote, Egli distribuisce misericordia e grazia, ed è causa di salvezza per chi gli obbedisce. Lo struggente racconto della Passione evidenzia il ministero salvifico di Cristo ed il suo grande amore per ciascun uomo, con la drammatica sequenza che richiama, attraverso i passaggi scenici, i protagonisti, gli incontri, le parole, l’uomo e la sua vicenda di vita. Nei diversi quadri ciascuno ritrova sè stesso nei panni dell’accusatore, del giudice, della Veronica, del Cireneo, di Pietro, del Centurione, del soldato che trafigge il costato. Nel mistero della morte di Cristo in croce, la lagrima del Padre inonda la terra, e lava nel sangue dell’Uomo-Dio il peccato del mondo intero e di ogni tempo. In Maria ai piedi della croce, per volere di Gesù, siamo generati come nuovi figli. Ave, croce, nostra unica speranza, corona di gloria e di onore, talamo, trono ed altare!
P. Angelo Sardone.