V domenica di Quaresima.

V domenica di Quaresima. Nel deserto, come nel mare, Dio apre una strada immettendo fiumi di acqua che disseta. Invita a non ricordare le cose passate ma a guardare la “cosa nuova” che germoglia: la sua provvidenza ed il suo amore. La sublime conoscenza di Cristo Gesù, la potenza della sua risurrezione, fa considerare spazzatura tutto il resto, rendendo il cristiano conforme alla sua morte con la speranza nella risurrezione dai morti. La donna sorpresa in flagrante adulterio, degna di lapidazione secondo la legge e posta in mezzo dagli scribi e farisei per essere uccisa, incontra il misterioso silenzio di Gesù che si limita a scrivere per terra sfidando gli agguerriti interlocutori a gettare per primi la pietra mortale verso di lei. Tutti, a cominciare dai più anziani, se ne vanno uno per uno. Sul banco del giudizio e della giustizia rimangono Gesù (la Misericordia) e l’adultera (la misera): per lei non c’è condanna. Solo l’esortazione a liberarsi da quella vita definitivamente e non peccare più. Coscienti di non essere giunti alla perfezione, dimenticando il passato perverso e protesi verso un futuro illuminato, benedetto e purificato da Dio, corriamo per conquistarla, noi, conquistati da Gesù Cristo. P. Angelo Sardone