La grande scuola della vita e dell’esperienza insegna che tutto nasce dall’amore, si compie per amore, riparte con l’amore.

La grande scuola della vita e dell’esperienza insegna che tutto nasce dall’amore, si compie per amore, riparte con l’amore. E’ una norma incisa nella naturalità dell’essere umano per volere di Dio: mentre evidenzia la caducità delle cose, la limitatezza del tempo e delle azioni, la vulnerabilità della salute, insegna a guardare all’oltre della vita dove i condizionamenti temporanei saranno superati dall’eternità e dalla beatitudine. La vita è dunque un ricominciare giornaliero che soprattutto in tempi calamitosi, fa avvertire ancora di più il senso del limite, la provvisorietà, e ripropone gli interrogativi esistenziali basilari che partono dalla definizione della propria identità, dalla ricerca dell’origine e del proprio punto di partenza, dalla finalità dell’esistenza e dal traguardo verso il quale portano le idee e le azioni umane. In questa ottica, allora, la vita non è monotona. La meta si fa sempre più vicina: ogni giorno il futuro è più limitato ed incerto. Gli occhi sono costretti ad aprirsi, talora anche a spalancarsi dinanzi a situazioni, realtà e prospettive che prima delle attuali difficoltà sembravano lontane, inopportune, impraticabili. Le inevitabili sorprese vanno affrontate e risolte. Le dinamiche di amicizia e le relazioni sociali che si rivelano macchiate di egoismo, la mancanza o la perdita del lavoro, la preoccupante crisi economica che garantisca un futuro dignitoso a se stessi, alla famiglia, ai propri figli, la sperequazione dei beni materiali che privilegia sempre i più abbienti, infiacchiscono la mente, tubano la coscienza e non sempre trovano risposte adeguate. Il supporto della fede cristiana aiuta a realizzare con meno drammaticità l’impatto con realtà superiori alla volontà umana e ai disordini creati nella natura e nell’economia globale della vita, e a sviluppare un senso maggiore di fiducia ed abbandono nella Provvidenza di Dio che vuole il bene dei suoi figli. Il Signore, infatti, ascolta la voce dei suoi figli quando lo invocano ed anche e soprattutto in mezzo alla prova più dura non li abbandona. Siamo “fortificati dalla sovrabbondanza dell’amore” (S. Leone Magno) che diviene un sostegno ed uno stimolo a guardare avanti con fiducia. La liturgia di questi giorni pasquali aiuta a comprendere che la memoria dei misteri celebrati nella fede deve attuarsi sempre nell’amore che è ascolto, accoglienza, risposta generosa. La morte e la risurrezione di Gesù non sono un vano sacrificio: sono la dimostrazione più vera, efficace e completa della potenza dell’amore di Dio che ogni giorno fa nuove tutte le cose e chiede che anche l’uomo che di Lui si fida ed a Lui si affida, renda nuovo ogni giorno il suo amore. P. Angelo Sardone