IV domenica di Pasqua

IV domenica di Pasqua, del “buon pastore”. Ad Antiochia di Pisidia Paolo e Barnaba diffondono la Parola del Signore a cominciare dai Giudei ma siccome essi sono pieni di gelosia, li contrastano e li perseguitano, si rivolgono ai Pagani. Questi ultimi si rallegrano e glorificano la Parola di Dio. Coloro che vengono dalla grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello, sono una moltitudine immensa, incalcolabile. Dio asciuga ogni lagrima dai loro occhi, è loro pastore e li guida alle fonti della vita. Le pecore ascoltano la voce del pastore e lo seguono; non andranno perdute e nessuno potrà strapparle dalla sua mano. Gesù, buon pastore, le conosce perché le ha ricevute dal Padre. Oggi, Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, giornata rogazionista per eccellenza, prendiamo coscienza della importanza di eseguire il “Divino comando” rimasto pressoché sconosciuto per 19 secoli, reso noto e diffuso nella Chiesa da S. Annibale M. Di Francia, autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale. “Le vocazioni – egli diceva – come la grazia efficace, devono scendere dall’alto” e la preghiera è “il mezzo” indispensabile per ottenerle. P. Angelo Sardone.