IIIª domenica di Pasqua.

Sintesi liturgica.

IIIª domenica di Pasqua.

La tassativa proibizione del sommo sacerdote nei confronti degli apostoli cui era intimato di non insegnare nel nome di Cristo è da loro sistematicamente elusa anche con la forza e l’aiuto dello Spirito Santo, testimone dell’evento della risurrezione. Gli oltraggi subiti e la flagellazione loro inflitta rende gli Apostoli lieti. Per la terza volta il Risorto appare loro e lo fa sul mare di Tiberìade, in Galilea, a seguito della pesca miracolosa di 153 grossi pesci. Giovanni riconosce «il Signore»; Pietro gli va incontro in mare; Gesù li invita a mangiare il pesce arrostito sulla brace con del pane. Con una triplice richiesta di amore a Pietro, Gesù recupera e perdona il triplice suo rinnegamento consumato nel corso della Passione. Il pascolo degli agnelli e delle pecore che appartengono a Gesù, sarà d’ora innanzi il lavoro apostolico e pastorale del primo tra gli Apostoli, al quale Cristo preconizza la morte da vecchio e rinnova l’invito a seguirlo. Cristo è l’Agnello immolato, cui è dovuta potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione, proclamando «Amen» e adorandolo. P. Angelo Sardone