III domenica di Quaresima

III domenica di Quaresima. Dal roveto che arde e non si consuma Dio rivela a Mosé il suo nome: “Io sono colui che sono”! La curiosità ed il desiderio di avvicinarsi allo spettacolo insolito, sono corredati dal gesto ingiunto da Dio, di togliersi i sandali mentre si introduce nel mistero del luogo santo. È così delineata la sua missione per condurre il popolo d’Israele alla libertà ed alla terra promessa. Tutti i padri furono battezzati nella nube e nel mare dell’esodo, mangiarono la medesima manna, bevvero della stessa roccia, cioè Cristo. Alcuni per la mormorazione e l’insubordinazione però morirono. Gesù presenta la conversione come elemento efficace per non perire. La pazienza di Dio verso l’uomo, evocata dalla parabola del fico che già da tre anni non porta frutto, è perorata dal vignaiolo ancora per un anno, a costo poi del taglio definitivo dell’albero. Tutto è ammonimento per chi crede di stare in piedi onde guardarsi dal cadere. P. Angelo Sardone