II domenica di Quaresima

Nelle mani di Dio la prova è un mezzo che saggia la fede dell’uomo. Ad Abramo viene ingiunto di andare sul monte e sacrificare suo figlio Isacco. La sua sottomissione e la pronta obbedienza sono premiati dalle benedizioni del cielo e dalla promessa di una discendenza numerosa sulla terra. Alla stessa maniera Dio non ha risparmiato il suo Figlio messo a morte per noi: per questo ci donerà ogni cosa. La trasfigurazione di Gesù che conversa con Mosé ed Elia, è preludio della sua risurrezione e della gloria celeste. La bellezza dell’evento coinvolge emotivamente i tre fortunati apostoli che, inebetiti di gioia ma anche spaventati, sono avvolti dalla nube e odono la voce: “Questi è il Figlio mio, il prediletto. Ascoltatelo!” Il silenzio imposto loro sull’accaduto, stimolerà la riflessione sul significato della risurrezione dai morti. P. Angelo Sardone.