Domenica II di Pasqua, della divina Misericordia.

Domenica II di Pasqua, della divina Misericordia. Domenica II di Pasqua, della divina Misericordia. Anticamente in questo giorno i neo-battezzati entravano in chiesa vestiti di bianco “in albis indumentis”: mostravano così la loro nuova identità e l’appartenenza alla Chiesa come cristiani. La caratteristica della prima comunità di Gerusalemme era la vita in fraternità, in unità di cuore e di anima e nella comunione dei beni. Il bisogno di ciascuno era sopperito dalla comune generosità e dal ricavato della vendita dei beni. La nuova nascita nel mistero della Pasqua viene da Dio e si esprime con l’osservanza dei comandamenti, nell’amore reciproco e nella pratica della fede che vince il mondo. La sera stessa di Pasqua Gesù appare agli apostoli e conferisce loro un duplice dono ed un mandato: la pace, lo Spirito Santo, il potere di perdonare i peccati. Tommaso supera la sua incredulità a contatto diretto con le piaghe di Gesù e proclama la grandiosa professione di fede “Signore mio e Dio mio!”. Rivestìti della bianca veste battesimale testimoniamo una fede più matura, coerente e credibile perché possiamo essere creduti. P. Angelo Sardone.Anticamente in questo giorno i neo-battezzati entravano in chiesa vestiti di bianco “in albis indumentis”: mostravano così la loro nuova identità e l’appartenenza alla Chiesa come cristiani. La caratteristica della prima comunità di Gerusalemme era la vita in fraternità, in unità di cuore e di anima e nella comunione dei beni. Il bisogno di ciascuno era sopperito dalla comune generosità e dal ricavato della vendita dei beni. La nuova nascita nel mistero della Pasqua viene da Dio e si esprime con l’osservanza dei comandamenti, nell’amore reciproco e nella pratica della fede che vince il mondo. La sera stessa di Pasqua Gesù appare agli apostoli e conferisce loro un duplice dono ed un mandato: la pace, lo Spirito Santo, il potere di perdonare i peccati. Tommaso supera la sua incredulità a contatto diretto con le piaghe di Gesù e proclama la grandiosa professione di fede “Signore mio e Dio mio!”. Rivestìti della bianca veste battesimale testimoniamo una fede più matura, coerente e credibile perché possiamo essere creduti.

P. Angelo Sardone.