317. «Lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio»

_La semina del mattino_

*317. «Lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio» (At 18,26).*

A conclusione del secondo viaggio missionario di Paolo, intorno al 52 d.C. mentre percorreva la Galazia e la Frigia, ad Efeso giunse un giudeo chiamato *Apollo,* un _predicatore che affascinava per la sua cultura e l’arte oratoria._ Proveniva da Alessandria dove si praticava l’esegesi biblica. Era stato istruito nelle cose del Cristianesimo e per questo predicava ed insegnava con esattezza ciò che si riferiva a Cristo ma non sapeva del battesimo di Giovanni. Ciò che lo diversificava dagli altri _era il fervore e lo zelo nella predicazione e la franchezza con la quale parlava nella Sinagoga._ Ad ascoltarlo c’erano stati anche Aquila e Priscilla, la coppia di cristiani che già seguiva Paolo nell’insegnamento e nella formazione e cultura evangelica. Non era una coppia qualsiasi ma *fiduciari di Paolo, ben preparati e figure di rilievo nell’evangelizzazione.* Sentita la deficienza di Apollo riguardo ad alcuni punti dottrinali, come il battesimo di Giovanni, *lo presero con sé e lo istruirono in pubblico con maggiore esattezza* sulla via di Dio. L’inciso di S. Luca evidenzia la correlazione formativa di qualità da parte di questa coppia che, anche dinanzi ad un predicatore forbito e capace, fanno valere il patrimonio formativo di cui sono in possesso, mettendolo a disposizione perché a macchia d’olio si diffonda un Cristianesimo _*ortodosso e autenticamente fondato.*_ Ci sono anche oggi nella Chiesa coppie di coniugi e singole persone che svolgono questo servizio qualificato. Ma sono ancora poche. Devono moltiplicarsi e, soprattutto, devono essere bene formate per poter a loro volta formare! _P. Angelo Sardone_