304. «Saulo andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore»

_La semina del mattino_

*304. «Saulo andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore» (At 9,28).* In una situazione generale di pace e concordia per la Chiesa di Gerusalemme che cresce nel numero dei membri, si consolida sempre più e gode del conforto dello Spirito Santo, si colloca il servizio che diventerà di grande rilievo di *Saulo di Tarso* che d’ora in poi si chiamerà *Paolo.* Sono legittimi i sospetti e la paura che tanti a Gerusalemme nutrono verso di lui sapendolo persecutore della Chiesa. Ma la parola e la testimonianza di Barnaba servono a _*chiarire ogni cosa ed a presentarlo come chiamato dallo stesso Gesù a svolgere questo ministero,*_ come già avvenuto ad Antiochia. Il vantaggio di conoscere la lingua greca lo favorisce nell’incontro e nel dialogo con i greci, ma non ha buona fortuna perché proprio questi ultimi complottano contro di lui tentando anche l’omicidio. Un intervento provvidenziale di alcuni cristiani lo sottrae da questo pericolo e lo fa rifugiare nel suo paese natio. La pace che domina l’intera Palestina favorisce la diffusione del Cristianesimo ad opera degli Apostoli e dei loro discepoli. Nel racconto di S. Luca della vita della primitiva Chiesa, prenderà il sopravvento l’azione apostolica e missionaria di _Paolo che accompagnerà la redazione degli Atti fino al suo arrivo a Roma_ e che diventerà *l’Apostolo per eccellenza.* Tutti i timori delle primitive comunità frastornate dal suo repentino cambiamento e conversione, si muteranno in accoglienza e condivisione, a partire proprio dagli Apostoli. Manterranno vedute e posizioni diverse soprattutto in riferimento ai pagani, ma avranno il sopravvento i fatti concreti che testimonieranno lo sviluppo della fede che regola i costumi e la risposta d’amore a Dio. _P. Angelo Sardone_