247. «Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati» (Mi 7,19)

_La semina del mattino_

*247. «Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati» (Mi 7,19).*

La misericordia di Dio è grande. È l’architrave del suo amore, la sua stessa essenza, il criterio relazionale più efficace, magnifico, conclusivo. Dinanzi al peccato ed al pentimento sincero dell’uomo *Dio si commuove* e con le braccia aperte viene sempre incontro donando in un amplesso di amore, la sua *misericordia ed il suo perdono.* L’ira determinata dall’immediata ricezione della colpa, non si protrae a lungo. Anche se la punizione è intervento pedagogico in vista della salvezza, Dio si compiace a manifestare la sua misericordia, calpesta le colpe e *getta in fondo al mare tutti i peccati.* Quando si fa esperienza concreta di questa risoluzione si percepisce e si gode della grazia santificante che produce nel cuore serenità, fiducia, abbandono tra le sue braccia. Il fondo del mare rappresenta quanto di più lontano ci possa essere, inaccessibile, invisibile all’occhio umano. _*Dio li vede i nostri peccati ma li rende invisibili a noi.*_ Il fondo del mare è come il *fondo del suo cuore,* insondabile, impenetrabile. La certezza nasce dal fatto che i peccati non sono più dentro di noi, ma per il mistero della morte e risurrezione di Cristo appartengono solo alla misericordia di Dio e la sua giustizia si tramuta in accoglienza, benevolenza. _Il salmo profetico di Michea mentre esalta il Signore per la grandezza del suo amore,_ Gli rivolge l’accorata preghiera che è richiesta, ma che è anche certezza. Dio non si smentisce mai ed attraverso la sua parola assicura la sua benevolenza, come ha fatto da sempre. _P. Angelo Sardone_