1973. «Come i vostri padri, così siete anche voi»

La semina del mattino
1973. «Come i vostri padri, così siete anche voi» (At 7,51).

Per nulla impaurito dinanzi al sommo sacerdote che gli chiedeva ragione delle accuse rivoltegli, Stefano pronunzia un lungo ed articolato discorso. Si tratta di una mirabile sintesi del vecchio testamento, cominciando dalla vocazione di Abramo, passando da Giacobbe, i patriarchi e Giuseppe in Egitto, tratteggiando la funzione di Mosè, guida, condottiero e legislatore. Quindi, Giosuè fino a Davide ed al sapiente Salomone che costruì il tempio a Gerusalemme. L’impostazione della sua apologia diventerà lo schema cui si rifaranno tempo dopo i grandi testimoni della novità del Vangelo ed il parametro letterario e teologico di spiegare la storia attuale con la storia precedente. Le citazioni profetiche danno forza al suo argomentare ed al tenore delle sue controaccuse decise e coraggiose fino al punto di paragonare l’ostinatezza attuale pari a quella degli antichi padri. Nulla è cambiato: come erano loro testardi ed incirconcisi nel cuore, fermi oppositori dello Spirito, tali sono gli ebrei contemporanei. Questa fermezza mette in seria difficoltà accusatori e giudici che si rodono il fegato per la rabbia e digrignano i denti contro di lui. Non si può resistere alla verità, soprattutto quando questa è affermata con coraggio, serietà e serenità. Nella società e nella Chiesa di oggi ci vorrebbe qualche Stefano in più che testimonia con la vita, le opere e le parole le verità che pronunzia, facendosi strada in mezzo alla indifferenza generale ed alla conclamata ed aperta ostilità verso il mistero di Cristo, della sua Chiesa e di tutto ciò che proviene dalla natura oltre che dal buonsenso. P. Angelo Sardone