1640. «Il Signore farà a te una casa. Io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»

La semina del mattino

1640. «Il Signore farà a te una casa. Io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio» (2 Sam 7,14).

Dopo aver conquistato la rocca di Gerusalemme, essersi insediato come re ed aver ivi condotto l’arca dell’Alleanza, Davide cominciò a pensare di costruire un tempio al Signore perché l’arca non dimorasse sotto una tenda. Tramite il profeta Natan il Signore, dopo aver enarrato tutti i prodigi che aveva compiuto a suo favore, gli comunica invece che sarà Dio stesso a fare una casa, una dinastia a Davide. In questa maniera traccia una alleanza col grande re e realizza il primo anello delle profezie messaniche che porteranno a Cristo, un suo discendente nel quale si compiacerà. La formula adoperata dal profeta ha un chiaro riferimento all’adozione e nel contempo esprime per la prima volta il messianismo regale di Cristo. Tutta la dinastia, nonostante le imperfezioni proprie della natura umana e dei re che si avvicenderanno, porterà al Messia, il re che giungerà nell’avvenire e nella pienezza dei tempi. Nella storia di David, come nella storia di ciascuno, l’importanza non è data dalle imprese e dal loro valore, ma da ciò che viene da Dio, promesso con liberalità e donato con amore incondizionato. È Lui che rimane il centro ed il protagonista della storia umana, per sempre, nella vita della gente, e vuole abitare nel creato insieme all’uomo: «Dio non è venuto ad abitare il tempio ma il tempo» (Card. Ravasi). La Chiesa è la casa di Dio nella quale lo Spirito Santo anima, guida e sorregge (Papa Francesco). Nella persona di Gesù Cristo si incontra Dio. È questo il mistero del Natale: nel bambino si trova Dio, si contempla il Creatore, si accoglie il grande mistero dell’amore. Buona vigilia di Natale. P. Angelo Sardone