La semina del mattino
1588. «Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita».
L’antifona di ingresso di una delle Messe odierne, sintetizza il senso della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, il 2 novembre di ogni anno. Oggi la Chiesa, in particolare, offre ripetutamente il santo sacrificio per tutti i fedeli defunti, per ricordare e prolungare nel Signore, la comunione con quanti hanno varcato la soglia della morte (Direttorio pietà popolare, 225). Papa Benedetto XVI il 2015 ha confermato quanto stabilito il 1748 da Benedetto XIV e cioè la liceità per ogni sacerdote di celebrare nella giornata odierna tre SS. Messe, una delle tre applicata a libera scelta, la seconda dedicata a tutti i fedeli defunti; la terza secondo l’intenzione del Sommo Pontefice. Questa scelta permette a tutti i fedeli di poter usufruire della partecipazione alla S. Messa in tutte le ore del giorno, sia nelle diverse chiese che anche al cimitero, la cui visita è raccomandata. Già il Concilio di Trento (1545-1563) aveva insegnato che «le anime trattenute nel Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli specialmente con il sacrificio dell’Altare, a Dio gradito». Per questo la Chiesa non ha mai cessato di esortare i fedeli cristiani ad offrire loro gli aiuti spirituali che derivano dal sacrificio della S. Messa perché possano essere associati ai beati della Chiesa celeste. Il ricordo dei nostri cari, genitori, fratelli, sorelle, figli, amici, diviene obbligo morale di gratitudine nei loro confronti, ma anche di più intensa comunione derivante dai legami spirituali che ormai regolano la loro con la nostra vita. Il Signore doni loro il riposo eterno ed il premio meritato per le loro fatiche. P. Angelo Sardone