XXI domenica del Tempo Ordinario

Sintesi liturgica.

XXI domenica del Tempo Ordinario.

L’intero libro del profeta Isaia si conclude con un delicato tratto escatologico: il Signore raduna tutte le lingue del mondo e tutte le genti per mostrare loro la sua gloria. Torneranno a Gerusalemme portando l’offerta in vasi puri. Da Dio stesso saranno dotati di un segno ed inviati quali primi missionari, ad annunciare la sua gloria alle genti. Tra loro saranno scelti sacerdoti e levìti, operatori del culto. Con analogo discorso escatologico Gesù profetizza che da ogni parte del mondo giungeranno coloro che si siederanno alla mensa del Regno di Dio. Per questo invita a sforzarsi di entrarvi attraverso la porta stretta, per non correre il rischio di rimanere fuori una volta chiusa la porta, quali operatori di ingiustizia pur essendo stati commensali della sua mensa e della sua parola. Da primi si può diventare ultimi e viceversa. Non ci si deve comunque perdere d’animo e non si deve disprezzare la correzione del Signore perchè essa è terapeutica, nonostante la sofferenza e la tristezza che apporta: è segno di amore. Dio, infatti, percuote chi riconosce come figlio. P. Angelo Sardone