Sintesi liturgica.
Assunzione della Beata Vergine Maria.
Giovanni apostolo riporta un segno grandioso nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle in capo. È incinta. Contro di lei, un enorme drago rosso, mostruoso, che trascina le stelle. È pronto a divorare il bambino che nasce e che invece viene rapito verso il trono di Dio. Si compiono così salvezza, forza, regno e potenza di Cristo. Nella visione apocalittica la Chiesa contempla Maria di Nazaret, la madre di Cristo. Animata di spirito di carità visita la cugina Elisabetta ad Ain Karin, in Giudea. Entrambe, dominate dallo Spirito si scambiano effusioni di affetto con alta levatura teologica che, per Maria, si esprime col celebre canto del Magnificat. Luca, evangelista, pone sulle sue labbra un bellissimo inno liturgico pasquale dei primi tempi della Chiesa, che riassume la grandezza e la molteplicità delle opere di Dio: misericordia, potenza, generosità, soccorso. Cristo risorto è la primizia dei risorti e di coloro che ricevono la vita. Prima fra tutti, Maria che in analogia al Figlio, per la sua identità di Immacolata ed il suo ruolo di Madre di Dio, non è stata soggetta alla corruzione della carne, e glorificata nel mistero della sua Assunzione al cielo. P. Angelo Sardone