Direttivo Famiglie Rog

Nei giorni 11 e 12 marzo, si è riunito il direttivo dell’Associazione delle Famiglie Rog.

Con la presenza della maggior parte dei responsabili zonali, accompagnati dai Responsabili nazionali e dagli Assistenti Eccl.ci, nonché dal Consultore generale p. Gilson, l’incontro si è tenuto negli ambienti dell’Istituto Antoniano dei Rogazionisti di Desenzano del Garda.L’ordine del giorno ha previsto prima di tutto la definizione del programma degli esercizi spirituali con il completamento degli ultimi dettagli.

Il 33° corso di esercizi spirituali delle Famiglie Rog è previsto dal 14 al 18 agosto 2017, nella Casa di Spiritualità Getsemani, Paestum (Sa). Il tema degli esercizi di quest’anno sarà: “Famiglie Rog, la gioia dell’amore”. In seguito si è discusso sulle varie proposte di modifica delle metodologie di lavoro nel direttivo e nelle varie sedi zonali per far crescere l’associazione.

Dal confronto reciproco, è emersa la necessità di affrontare le nuove sfide di evangelizzazione senza paura, guardando avanti, puntando ad una maggiore ecclesialita’ delle varie associazioni locali, che devono sempre più integrarsi nelle realtà parrocchiali in cui operano ed evitare così di essere “nomadi senza radici”. È importante rivalutare e approfondire la nostra identità di famiglie cristiane che, vivendo il dono del sacramento del matrimonio, intendono esprimere nella loro vita familiare e coniugale il carisma del Rogate, come afferma l’art. 4 del nostro statuto.

Diventare inoltre più propositivi sul territorio attraverso delle vere e proprie proposte culturali, anche in ambiti non strettamente ecclesiali, dirette a far emergere riflessioni serie sul valore della famiglia intesa come vocazione. Infine è emersa l’esigenza di una formazione più completa che punti alla maturazione umana e spirituale dei coniugi, sia di quelli già da anni presenti nell’associazione, sia di chi si avvicina per la prima volta, tenendo conto anche dei differenti bisogni nelle varie sedi.

È stato un confronto costruttivo e sereno, dal punto di vista umano e spirituale, che speriamo darà anche risultati pratici. Ma al di là dei progetti, ciò che resta è l’incontro con l’altro, uscire da se stessi per unirsi agli altri, come dice Papa Francesco, fa bene. “Chi si offre e si dona a Dio per amore, sicuramente sarà fecondo (cfr Gv 15,5).

Tale fecondità molte volte è invisibile, inafferrabile, non può essere contabilizzata. Uno è ben consapevole che la sua vita darà frutto, ma senza pretendere di sapere come, né dove, né quando. Ha la sicurezza che non va perduta nessuna delle sue opere svolte con amore, non va perduta nessuna delle sue sincere preoccupazioni per gli altri, non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza(…)

A volte ci sembra di non aver ottenuto con i nostri sforzi alcun risultato, ma la missione non è un affare o un progetto aziendale, non è neppure un’organizzazione umanitaria, non è uno spettacolo per contare quanta gente vi ha partecipato grazie alla nostra propaganda; è qualcosa di molto più profondo, che sfugge ad ogni misura(….)

Lo Spirito Santo opera come vuole, quando vuole e dove vuole; noi ci spendiamo con dedizione ma senza pretendere di vedere risultati appariscenti. Sappiamo soltanto che il dono di noi stessi è necessario. Impariamo a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre in mezzo alla nostra dedizione creativa e generosa. Andiamo avanti, mettiamocela tutta, ma lasciamo che sia Lui a rendere fecondi i nostri sforzi come pare a Lui.” ( E.G. 279)

Direttivo Famiglie Rog

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